Una famosa canzone italiana dice: “Voglio vivere così col sole in fronte” ma parlando di fotografia con chi come Francesco Acerbis, Luca Nizzoli Toetti, Michela Taeggi e Irene Pancaldi la fa e la vive in prima persona. Imparare da loro la realtà di questo immenso mondo lontano dai sogni di una appassionata come me magari davanti ad un pezzo di pizza croccante e un bicchiere di vino rosso rubino. Poi non mi devo stupire se ogni volta che Transizioni-Rassegna Internazionale del Film Fotografico giunge al termine, mi commuovo! Infatti è successo anche questa volta a Bergamo, sede della terza edizione della manifestazione che si è conclusa ieri. E’ stata l’occasione non solo di rivedere e conoscere persone bellissime che gravitano intorno a Transizioni ma anche di scoprire una città che non conoscevo. La città alta che sovrasta la parte bassa, è raccolta dalle oltre 6 km dalle possenti mura veneziane, costruite nel 1561 successivamente a quelle di epoca medievale e romana di cui rimangono poche tracce. Ci sono tre modi per raggiungere il centro storico: il bus urbano numero 1, la storica funicolare oppure incamminarsi per la Salita della Scaletta ma in tutti e tre i casi, la vista è davvero mozzafiato!
Bergamo è detta anche “la Città dei Mille” per quel centinaio di giovani che partirono con Garibaldi alla conquista d’Italia. Il cuore della città è rappresentato dalla Cappella Colleoni, maestoso monumento rinascimentale in marmi rossi e bianchi e statue in facciata affiancata alla romanica Basilica di Santa Maria Maggiore. Costruita in onore del cavaliere Bartolomeo Colleoni, coraggioso condottiero che, al servizio della Repubblica veneziana, girò l’Italia a guerreggiare. Piccola curiosità: sulla cancellata si trova uno stemma con rappresentati gli attributi del cavaliere. Si dice che toccatele a mezzanotte porti fortuna! Altra curiosità: sotto al portico che porta verso il Palazzo della Ragione, si trova una meridiana in marmo costruita nel 1798 che, colpita dai raggi solari indica data e ora esatta della città. Inoltre molte delle piazze a Bergamo, prendono nome dalla specifica attività commerciale di epoca medievale svolta lì come ad esempio “mercato delle scarpe/del fieno/del pesce/ecc.”
Grazie a Transizioni, è stato possibile anche scoprire degli angoli nascosti della città come il chiostro del Monastero del Carmine, che ora ospita la sede del Teatro Tascabile di Bergamo, e le ex carceri di Sant’Agata, sede dell’Associazione Culturale Maite. Il chiostro, attiguo alla chiesa di S.Agata del Carmine, fu sede prima dell’ Ordine degli Umiliati poi dei Carmelitani nel 1357. Ampliata successivamente, l’aspetto attuale si rifà ad interventi Cinquecenteschi. Vi devo confessare però che il mio cuore è stato conquistato dalle ex carceri di Sant’Agata, in origine centro monastico dei padri Teatini poi soppresso in epoca napoleonica. Il complesso, poi utilizzato come carceri fino agli anni, si sviluppa su più livelli, cortili, lunghi corridoi dai quali si accedeva alla celle e una cappella con ancora gli affreschi di santi sulle pareti. Entrambi sono coinvolti dal da lavori di ristrutturazione e valorizzazione grazie al Programma Speciale S. Agata – Carmine promosso dal Comune di Bergamo. Speriamo che tutto vada nel migliore dei modi per recuperare le strutture abbandonate da tempo e ridonare ai bergamaschi e non luoghi storici dall’ incredibile fascino.
Foto: © Luciana Travierso
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