Ormai è una notizia che sta circolando già da un pò di tempo: il MuFoCo, il Museo di Fotografia Contemporanea, con sede a Cinisello Balsamo nell’ interland milanese, rischia di chiudere e questa volta per sempre.
Il motivo? A gennaio 2015 termineranno i finanziamenti pubblici da parte della provincia di Milano a favore del Museo che da poco ha festeggiato i 10 anni di attività con una mostra la scoras estate alla Triennale di Milano. Una valida alternativa per assicurare un futuro al MuFoCo è quello di creare una sede espositiva in centro città, precisamente nello spazio Oberdan. Nel frattempo, il 12 dicembre darà organizzata un’asta una parte delle fotografie conservate dal museo.
Il Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello porta con sé una storia unica. Infatti, nato nel 2004 su un territorio molto decentrato, a nord di Milano è ospitato attualmente a Villa Ghirlanda, uno splendido edificio Seicentesco all’interno di un giardino all’inglese. Da subito il Museo ha affrontato il problema di rapportarsi ad una periferia che nel dopoguerra era diventato un dormitorio di operai e quindi non abituata ad avere un centro culturale. Il museo ha cercato di coinvolgere la popolazione locale grazie a diverse attività come i progetti Salviamo la luna di Jochen Gerz (2007)che ha visto a realizzazione di quasi 3000 ritratti eseguiti da giovani artisti e i cittadini di Cinisello Balsamo poi scambiati tra di loro. Ammirevole anche il concorso The Mobile city Milano-Toronto (2009)organizzato con foto scattate col cellulare da parte di adolescenti dai 16 ai 22 anni.
La sua unicità sta nel fatto di essere l’ unico museo pubblico in Italia dedicato alla conservazione, catalogazione, studio e diffusione della fotografia. Conserva infatti circa 2 milioni di fotografie tra negativi e stampe che testimoniano l’Italia dal dopoguerra fino ai giorno d’oggi. In più possiede una biblioteca composta da circa 20.000 volumi tra monografie, cataloghi, saggi e riviste nazionali ed internazionali. Altrettanto numerosi e di grande valore sono i fondi fotografici conservati e frutto di donazioni e acquisti. come quello di Franco Colombo, dell’agenzia fotografica Grazia Neri e Mario Cattaneo. Conserva inoltre collezioni del grande Gabriele Basilico, Gianni Berengo Gardin, Luigi Ghirri, Ferdinando Scianna, Mimmo Jodice e Paolo Gioli. Ammirevoli i progetti di arte pubblica.
Il MuFoCo non può e non deve chiudere perché non solo per la sua natura pubblica ma anche perché vuole promuovere la fotografia come motivo di crescita culturale della società e legata a tutte le arti contemporanee. Per superare quest’ ennesima difficoltà la direttrice, Roberta Valtorta, e di tutti i lavoratori del museo, hanno bisogno del nostro sostegno. Questo è il momento di far qualcosa di concreto!
E’ sempre un dispiacere constatare che l’Arte venga poco considerata dalle istituzioni!
Purtroppo capita sempre più spesso…la cultura viene messa da parte considerandola superflua! Un museo di immenso valore come il Mufoco necessita di tutto il nostro sostegno perché fa parte di tutti. Dobbiamo continuarne a parlare e far conoscere la situazione