La quarta settimana di ICON si apre e si chiude all’insegna di due grandi nomi: Bas Vroege, Direttore di Pradox volato a Modena direttamente dall’Olanda, e Sharon Lockhart, artista americana protagonista dell’ultima imperdibile mostra al MATA. Nel mentre continuano gli aggiornamenti sui lavori di organizzazioni della nostra bellissima mostra che inaugurerà il 22 giugno, non mancate eh!
Ultimamente quando gli amici mi chiedono come sta andando il corso a Modena, rimango un pò interdetta perché non so bene cosa rispondere. Non vuol dire che non sia contenta del corso, anzi mi fa piacere che i miei amici si interessino di quello che faccio soprattutto per cose per me molto importanti anche comporta una parziale assenza dalle scene durante quella settimana. La difficoltà scaturisce dal non aver tempo sufficiente a metabolizzare tutto ciò che è successo in quei giorni. Solo quando mi siedo con il pc davanti a scrivere le mie impressioni per il nuovo post da pubblicare riesco a mettere in ordine le idee. Con la mente ripercorro giorno per giorno e riguardo gli appunti pieni sempre di nomi in attesa di essere cercati e approfonditi. Tra discussioni, email, messaggi su Whatsapp e chiamate per tenerci aggiornate sui minimi passi, ne onestamente esco fuori un pò frastornata! È una confusione bella perché per me vuol dire che c’è del movimento creativo interessante che vede la nostra mostra prendere forma piano piano tra la selezione di fotografie e il progetto di allestimento in attesa però di conferme. Non ho mai pensato che l’ organizzare una mostra sia un lavoro facile ma quando ti trovi coinvolta direttamente comprendi che è fatta di tante piccole tappe che a volte fai fatica a vedere la luce in fondo al tunnel. Ognuno dei quattro gruppi di lavoro (allestimento, eventi, comunicazione e apparati didattici) stanno portando avanti le proprie proposte con la continua e reciproca consultazione. Meno male che c’è Claudia che ci guida, GRAZIE!
Contemporaneamente continuiamo a seguire le lezioni e nella settimana appena conclusa abbiamo avuto il piacere di incontrare l’altissimo e l’olandesissimo Bas Vroege, direttore della casa di produzione no profit Paradox fondata nel 1993 e specializzata in progetti fotografici multi-piattaforma legati alla ricerca sociale. La sua simpatia ci ha coinvolto in una 3 giorni di workshop che ci ha visto lavorare in gruppi su due progetti molto diversi tra loro: quello di Edmée, giornalista olandese nella Striscia di Gaza e quello del biologo Auke-Florian attento all’inquinamento degli Oceani. Lo scopo era quello di creare un libro su uno dei due e ho scelto di lavorare sul primo (Edmée) sia per le immagini a disposizione che per l’attualità del progetto. Infatti, Edmée, partendo dall’uccisione di giovanissimo ragazzo Palestinese durante una dimostrazione nel 2014, ha ampliato il suo sguardo fotografando i paesaggi, gli oggetti e i posti che ruotavano intorno a questa triste storia. Con l’aiuto della mia collega Cinzia, abbiamo voluto presentare il nostro modo di raccontare il lavoro di Edmée alternando immagini di paesaggi e still life e screenshot dell’ accaduto giocando sulla diversità di generi fotografici, colori e qualità delle immagini. In questo modo la lettura risulta svilupparsi dinamicamente su diversi livelli e Bas sembra essersi divertito e pure noi!
Ultime due cose: se avete possibilità andate al MATA, Manifattura dei Tabacchi di Modena a pochi passi dalla stazione, andate di corsa a visitare la mostra SHARON LOCKHART. MOVIMENTI E VARIAZIONI. Assente in occasione dell’inaugurazione ad inizio aprile, non mi sono lasciata scappare la possibilità di andarci con i ragazzi di ICON guidati da Chiara Dall’Olio, assistente curatore e ricerca che con grande entusiasmo ci ha rivelato alcuni retroscena dell’allestimento davvero al cardiopalma! Ci raccontato di Sharon, artista internazionale, della sua carriera e di com’è nato il suo ultimissimo progetto portato a Modena per la prima volta, ovvero di sculture in bronzo in reciproco dialoga con un ambiente bianco ed essenziale e fotografie di grande formato. Niente è lasciato al caso: staticità e movimento si alternano ed interagiscono coinvolgendo opere e visitatori. Arricchiscono la mostra foto d’archivio provenienti dallo studio modenese Botti e Pincelli che dialogano con un trittico del 2008 di banchi di cibo allestiti e autogestiti dagli operai di una grande società navale americana. Dopo un mese di stacco abbiamo ripreso le lezioni meno formali del west, quelle con il photo editor di IL de Il Sole 24 ore, Raffaele Vertaldi. Il suo è un approccio che ci lascia molto spazio nel discutere tra di noi dei rispettivi compiti sul takeover (per quanto mi riguarda ho già scelto fotografo e foto) che il prof ci lascia di volta in volta allontanandosi dalla canonico programma. Poi si sa come va a finire, tutto a tarallucci e birra con me che continuo a dagli del Lei! Mi scusi! 😉
Foto: © Luciana Travierso