Intervista al fotografo Serbest Salih, direttore del progetto Sirkhane Darkroom, un laboratorio mobile di fotografia analogica che coinvolge bambini e bambine al confine tra la Turchia, la Siria e l’Iraq legata alla Sirkhane Social Circus School.
Un esempio di come la fotografia può donare gioia e spensieratezza a bambini e bambini che vivono in aree di conflitto come quella al confine tra la Turchia, la Siria e l’Iraq.
Ciao Serbest, come stai? Raccontaci chi sei!
Mi chiamo Serbest Salih, sono fotografo e direttore di Sirkhane Darkroom, un laboratorio mobile di fotografia analogica per bambini svantaggiati e vulnerabili. Nel 2014 ho concluso gli studi in fotografia presso l’ Università di Aleppo, successivamente ho iniziato a lavorare con organizzazioni umanitarie non governative collaborando con fotografi e operatori d’archivio.
Alla fine di quell’anno è scoppiata la guerra nella città in cui vivevo, Kobane, e ho deciso così di trasferirmi in Turchia dove ho conosciuto l’agenzia umanitaria tedesca Welthungerhilfe precisamente nella città di Mardin. Lì ho sentito parlare della Art Anywhere Association-Sirkhane decidendo di collaborare con loro come volontario.
Come è nato il progetto Darkroom?
Abbiamo avviato il progetto Sirkhane Darkroom nel 2017 nel distretto di Istasyon, in Turchia, ma non volevo tenere seminari solo qui perché c’erano ancora molti bambini bisognosi in altre zone. Infatti, a fine 2019 ho realizzato un nuovo programma per Darkroom: un laboratorio mobile Sirkhane con camera oscura all’interno di container così da poter raggiungere tutti i bambini e le bambine in caso di bisogno.
Ogni tre mesi mi sposto in un nuovo luogo dove vivono bambini/e svantaggiati/e e vulnerabili/e che scoprirono ed esprimono se stessi e il loro talento attraverso la fotografia e l’arte come linguaggio.
Come si avvicinano e reagiscono i ragazzi e le ragazze alle lezioni di fotografia analogica? Perché non quello digitale?
Le persone di solito pensano che i/le bambini/e siano semplicemente dei/delle bambini/e e quando gli/le dai una macchina fotografica i risultati non saranno interessati o impressionanti. I/le bambini/e vedono il mondo in maniera diversa e in modi diversi catturano particolari che nemmeno i fotografi adulti possono catturare perché usano la fotografia come linguaggio.
Se vuoi insegnare la fotografia ad un/una bambino/a e la fotografia vuoi che lui / lei sia il fotografo si devi iniziare da zero, ovvero dall’analogico. La fotografia analogica ha ad ogni modo dei limiti perché i rullini hanno scatti limitati quindi bisogna foto con attenzione, devi sentire la fotografia e usare la tua immaginazione prima di scattare la foto.
Cosa vuoi trasmettere a questi/e ragazzi/e oltre alla fotografia anche in prospettiva futura?
Durante le lezione del Sirkhane Darkroom, i ragazzi e le ragazze imparano tutte le composizioni di base della fotografia, il processo della camera oscura e come rendere una fotocamera simile a una fotocamera stenopeica. Tutto questo sarà per loro un supporto per il futuro e li aiuterà a esprimere se stessi attraverso la fotografia.
Qualche tempo fa hai aperto una raccolta fondi che presto scadrà la raccolta fondi. Qual è il tuo obiettivo per il futuro?
Per continuare il laboratorio mobile abbiamo sempre bisogno di materiale fotografico, soprattutto pellicole fotografiche in bianco e nero e fotocamere compatte che sono molto costosi in Turchia e a volte non si trovano. Di conseguenza ho deciso di aprire una campagna di raccolta fondi per continuare il mio progetto e raggiungere tutti i bambini e le bambine bisognosi/e per lasciarsi ispirare dal mondo.
Per il futuro sto progettando di prendere un camper di seconda mano e ne farò una camera oscura all’interno e andrò nei villaggi e in altre aree dove ce ne sarà bisogno.
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