Le immagini di Morel è l’ultimo libro di Lorenzo Zoppolato, edito da emuse ed è anche uno degli nuovi arrivi nella libreria di casa nuova.
Sapevo che comprandolo, oltre a sostenere la fatica intellettuale e fisica di Zoppolato, sarei partita per un viaggio verso una dimensione sconosciuta ma estremamente attrattiva, quella del realismo magico. Un genere lontano dalla mia “comfort zone” editorial-fotografica ma arrivato al momento giusto, in risposta ad una necessità di evasione mentale.
Lungo le strade della Patagonia
“Questo è un diario di viaggio lungo le strade della Patagonia, fino alla fine del mondo, laddove affondano profonde le radici del realismo magico che tanto amo in letteratura: qui realtà e immaginazione hanno la stessa consistenza. Non è la somma dei chilometri a tracciare il percorso, bensì i luoghi e i soggetti che incontro.”
Con le parole di Lorenzo Zoppolato si apre il piccolo volume che ci conduce in un tempo e spazio sospeso dove niente è come sembra, le certezze si perdono e la mente vaga.
Le immagini di Morel, Premio Portfolio Colonna 2020 e in mostra durante l’ultima edizione del SI FEST, contiene 32 fotografie in bianco e nero in formato panoramico e le riflessioni dello stesso autore, Denis Curti e Ferdinando Scianna. Lorenzo Zoppolato ritrae donne distese su prati di margherite, nascenti e morenti e sognati e sofferenti allo stesso tempo, cavalli al galoppo e fiumi serpeggianti che scorrono verso l’orizzonte.
L’avventura nel mondo magico di Lorenzo Zoppolato inizia tenendo tra le mani il libro che si apre da un lato e dall’altro, proprio come se fossero due ali e pronto a volare sfogliando pagina per pagina. La realtà e la fantasia si inseguono e si fondono lasciandoti la sensazione di incertezza perenne su cosa sia vero o inventato nel suo racconto.
Morel e gli altri tra finzione e realtà
Incuriosita dal riferimento letterario dichiarato dallo stesso autore ne Le immagini di Morel, ho letteralmente divorato (anche se sono solo un centinaio di pagine) il romanzo da cui prende ispirazione ovvero il romanzo L’invenzione di Morel di Adolfo Bioy Casares, capolavoro della letteratura sudamericana.
Pubblicato nel 1940, L’invenzione di Morel narra le avventure di un uomo che, arrivato su un’isola deserta per evitare l’ergastolo, scopre di non essere l’unico abitante. Spia gli altri isolani facendo una terribile scoperta anche grazie all’aiuto di Morel: non tutto è come sembra.
A proposito del confine tra realtà e illusione, mi sono venuti subito in mente due film: The Truman Show (1998) di Peter Weir e il mio film preferito in assoluto: Blow Up (1966) di Michelangelo Antonioni. Entrambi i protagonisti dei film citati, si scontrano con l’illusione di una realtà data all’inizio per certa e inconfutabile: Truman Burbank scopre dopo anni di vivere in una messa in scena, dando ogni cosa per scontato e senza esprimere appieno la propria identità.
In Blow Up, ispirato dal racconto Le bave del diavolo dell’argentino Julio Cortázar, c’è Thomas, un fotografo di moda della swinging London che scopre l’illusione della fotografia quando per caso documenta un omicidio. Se non possiamo dimostrare un fatto attraverso la fotografia, quel fatto banalmente e brutalmente agli occhi degli altri non esiste, legandomi metaforicamente ai mimi che aprono e chiudono il film.
Chi è Lorenzo Zoppolato
Lorenzo Zoppolato (1990) è fotografo professionista dal 2014, vince una borsa di studio alla NABA di Milano accedendo al master in Photography and Visual Design e negli anni seguenti ottiene i primi riconoscimenti.
Nel 2015 viene premiato come International Black & White Photographer of the Year nella categoria “Emerging Talent”, nel 2017 si aggiudica la borsa di studio dell’Ernesto Bazan Scholarship Fund for Young Photographers.
Successivamente conquista il Gran Premio Portfolio Italia FIAF (2018), il premio per il miglior portfolio all’ International Month of Photojournalism di Padova (2019) e lo Storytelling Award dell’Italian Street PhotoFestival (2020).
Con Le immagini di Morel ha vinto il Premio Portfolio “Werther Colonna” 2020 ed espone il progetto in occasione dell’ultima edizione del SI FEST.