Fondatore del Portfolio in Piazza e Presidente dell’Ass. Cultura e Immagine.

1. Da fotografo autodidatta alla fotografia stenopeica: esiste un file rouge che unisce la tua carriera?

Rispondo a questa domanda riportando il testo da me scritto sul mio lavoro Nelle oasi del vuoto:
Il rifiuto di immagini preconfezionate derivate da luoghi comuni che portano a ritrarre situazioni standardizzate, mutuate dal linguaggio cinematografico e pubblicitario in genere, è il punto di partenza per una analisi alla scoperta di elementi che possiedano una propria estetica a priori, intrinseca, che non ha bisogno di canoni predeterminati dall’uomo per essere compresa.

Per cogliere questa “essenza” svolgo le mie indagini alla ricerca di luoghi intimi e silenziosi, ai margini di qualsiasi centralità, proprio per evitare l’influenza di codici convenzionali. Una volta trovati questi luoghi non si ha bisogno di operare una scelta, non è necessario selezionare i piani, il fuoco, l’ inquadratura,… . Tutto viene lasciato alla casualità per raggiungere una dimensione libera da schemi prestabiliti, una dimensione priva dell’ idea stessa di tempo ( che ho dilatato utilizzando diaframmi estremi tipici delle macchine stenopeiche). L’estetica di questi luoghi circoscritti si materializza poi attraverso l’apparecchio fotografico, senza dover “inquadrare” , col rischio di includere od escludere cose che invece si offrono da sole, attraverso una certa casualità, alla ripresa. “ Ripresa” ovvero registrazione di un viaggio interiore vòlto al raggiungimento di una visione alternativa: non più l’istantanea priva di riflessione ma una fotografia dominata dalla lentezza di pensiero e d’esecuzione.

"Nelle oasi del vuoto"

“Nelle oasi del vuoto” © Mario Beltrambini

2. L’ Associazione Cultura e Immagine, di cui è uno dei fondatori, ha appena celebrato i 27 anni di attività, come si è evoluta dai suoi inizi e quale apporto ha portato nel panorama della fotografia e alla città?

La risposta sta sicuramente davanti a noi ed è il rilievo che i media riservano ad attività come la nostra. La crescita è avvenuta in maniera costante e con un effetto progressivo verso la città, la quale ha cominciato a diventare esperta conoscitrice di  fotografi ed eventi di carattere fotografico. Agli inizi il paese guardava con interrogativo stupore le fotografie che trovava appese in giro e sotto i gazebo in piazza durante le giornate dell’allora “Portfolio in Piazza”. Non capiva bene cosa centrassero quelle fotografie di luoghi lontani o di volti sconosciuti con Savignano! Non capivano quando gli si diceva che era arte…Arte fotografica in alcuni casi con piccoli eccessi che trovava eco nei discorsi da bar.

Portfolio in Piazza 1994 Savignano sul Rubicone, (Archivio fotografico “Savignano Immagini”, Savignano sul Rubicone)

Portfolio in Piazza 1994 Savignano sul Rubicone, (Archivio fotografico “Savignano Immagini”, Savignano sul Rubicone)

3. Perché è così importante il “Valore creativo della lentezza”, punto cardine della Slow Photo?

Il “Valore creativo della lentezza”, secondo il mio parere, è uno dei principi della fotografia progettuale. Potete trovare la risposta al 1° punto del testo del  Manifesto della Slow Photo: “Siamo a favore di una rivalutazione approfondita e meditata della prassi fotografica in opposizione ad un utilizzo compulsivo ed accelerato del medium fotografico  perché convinti del valore creativo della lentezza.”
Valore che soprattutto in questo momento sembra perso, la trappola è la facilità con cui si può arrivare “vicino” alla meta, ma non al lavoro completo, distratti da una miriade di falsi miti, dovuti al cambiamento dei canoni estetici avvenuto negli ultimi anni.

Ancora una volta l’attenzione è tutta per l’autore che con un’attenta condotta può superare indenne la tentazioni dei facili risultati.

Itinerari Fotografici "Slow Art"

Itinerari Fotografici “Slow Art” © Mario Beltrambini

4. Il futuro! Da circolo ad Associazione, perché questa trasformazione?

L’Associazione Cultura e Immagine nasce alla fine degli anni ’80 con questa denominazione e in seguito, per farsi riconoscere nell’ambito della fotografia, aggiungemmo la definizione di “Circolo Fotografico”, ma lo spirito dei soci è sempre stato lo stesso in tutti questi anni: non dare nessuna importanza all’ appellativo, ma sempre attenti nell’esplicitazione di Cultura e Immagine. Vero principio del nostro operato.

Tracce

Tracce © Mario Beltrambini

5. Come e quando nasce l’idea di fondare il Circuito OFF del SI Fest?

L’idea nasce 7 anni fa per la necessità di dare voce a tutti i promettenti esordienti del mondo della fotografia, in tutte le sue forme che vanno dall’installazione al video e alla performance. Il nostro SIFEST non poteva occuparsi anche di queste forme varie e disomogenee di fotografia e arti, per varie ragioni.

Prendendo a modello VOIS OFF di Arles pensammo di dare voce, attraverso un bando, ai nuovi talentuosi e protagonisti pronti a mettere in campo la loro creatività.
La risposta è stata via via sempre più intensa ed oggi a fronte di poter ospitare circa 30 progetti giungono in media oltre 130 proposte.

Presentazione della nuova edizione del SIFest OFF, tra i presenti: Tomas Maggioli, l' Assessore alla cultura di Savignano sul Rubicone Maura Pazzaglia e Mario Beltrambini, giugno 2016

Conferenza stampa della nuova edizione del SIFest OFF, tra i presenti: Tomas Maggioli, l’ Assessore alla cultura di Savignano sul Rubicone Maura Pazzaglia e Mario Beltrambini, giugno 2016

6. Il SI Fest OFF dalla sua prima edizione è diventato, ad oggi, un festival importante per i fotografi emergenti – nazionali ed internazionali – sotto la curatela di Tomas Maggioli e dei co-curatori che gli si sono affiancati. Perché la scelta di affidare a Maggioli la direzione artistica e in che direzione si evolverà l’OFF?

La risposta a questa domanda in larga parte è nella risposta precedente. La scelta di chiamare a dirigere il SI FEST OFF Tomas Maggioli si basò sul fatto che, avendo lavorato al Si Fest come collaboratore, aveva dimostrato qualità organizzative e una buona idea e lungimiranza di cosa si voleva fare: un mini Festival di qualità nel Festival e un opportunità di crescita e valorizzazione per i tanti artisti.

Perfezionando l’offerta ad ogni edizione fino al giorno d’oggi  e allungando il nostro sguardo oltre i confini nazionali, Tomas ha internazionalizzato la nostra proposta avvalendosi di collaboratori validi e arricchendo lo staff organizzativo e i volontari che l’hanno  affiancato nel corso di questi anni. Collaboratori entusiasti di portare le loro competenze ed esperienze per contribuire alla crescita di una piccola realtà come il SI Fest OFF.

Tutto ciò con tanta voglia di crescere in una sorta di “start-up”  della diffusione della cultura dell’immagine tanto cara al  obiettivo originale della nostra Associazione.

RITRATTI NOBILI (Gianni Berengo Gardin)

Ritratti Nobili (Gianni Berengo Gardin)© Mario Beltrambini

7. Qualche anticipazione sulle prossime attività dell’Associazione?

Per il momento l’Associazione ha come obiettivo quello di portare a termine con successo la 25^ edizione del SI FEST, Savignano Immagini Festival e il SI FEST OFF. Questo è possibile grazie al contributo volontario di molti soci e professionisti del settore.

Ovviamente con un occhio attento alle attività che come ogni anno dall’inizio dell’autunno inizieranno con Corsi, Workshop ecc.