Tutto è iniziato con un’email a fine novembre. Una proposta che all’inizio mi è sembrata quasi uno scherzo: “Ciao, sono Roberto. Ho trovato il tuo articolo su Belfast e vorrei proporti di curare una mostra fotografica sui suoi murales nel nostro circolo. Ti interessa?”. Inizialmente scettica e incredula, ho presto realizzato che questa opportunità era concreta. Nonostante qualche intoppo tecnico, il sogno di realizzare questa mostra fotografica sui murales di Belfast si è trasformato in realtà.
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B come Belfast, Nomi Cose Città
“La storia dipinta: conflitto e memoria” è il titolo della mia prima mostra fotografica, inaugurata il 15 marzo presso il Circolo Quarto Stato di Cardano al Campo (VA). Al centro dell’esposizione c’è Belfast, una città che, dopo un passato segnato da violenti conflitti, ha trovato una straordinaria rinascita culturale. I suoi murales raccontano storie di sofferenza, giustizia, e speranza, trasformando la città in un autentico museo a cielo aperto. Questa mostra è il terzo appuntamento del progetto ‘Nomi Cose Città’, un’iniziativa che esplora come le città possano essere al contempo luoghi di incontro e scontro. L’esposizione è stata realizzata in collaborazione con Gianluca Cettineo, esperto di Irlanda e autore di libri come I muri di Erin, ed è visitabile fino alla fine del mese.
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Belfast e i suoi murales: un viaggio nella storia e nell’arte urbana
I murales di Belfast raccontano storie di conflitto, giustizia e speranza, trasformando la città in un museo a cielo aperto. Belfast, capitale dell’Irlanda del Nord, ha una storia affascinante e complessa: dalle sue origini medievali, passando per la Rivoluzione Industriale, fino al conflitto dei Troubles (1969-1998), una guerra civile tra unionisti e nazionalisti. Il conflitto, segnato dalla violenza tra l’IRA e le forze britanniche, ha lasciato tracce profonde nella città, visibili ancora oggi nei Peace Walls e nei celebri murales di Belfast.

I muri della pace che dividono Shankill Road e Falls Road, fotografia di Luciana Travierso
I murales storici di Belfast, concentrati su Falls Road e Shankill Road, raccontano storie di resistenza e memoria, con simboli e icone politiche. Ma accanto a questi, negli ultimi anni, si sono sviluppati anche murales contemporanei che rappresentano la rinascita culturale della città, diventando un’importante attrazione turistica. Questi murales non solo celebrano la storia politica, ma abbracciano anche temi di pace, riconciliazione, e cultura gaelica, trasformando Belfast in uno dei centri più significativi d’Europa per la street art.
Anche Derry, altra città nordirlandese segnata dai Troubles, condivide la memoria storica di questo periodo difficile. In particolare, il quartiere del Bogside è diventato simbolo della lotta repubblicana, soprattutto dopo il tragico Bloody Sunday del 1972. Oggi, Derry promuove la pace e la riconciliazione con monumenti come il Peace Bridge e il museo dedicato ai Troubles. I muri di Belfast e Derry, che un tempo erano simboli di divisione, oggi rappresentano anche la speranza di un futuro pacifico, trasformando le due città in un museo vivente di arte, storia e cultura.

Peace bridge, Derry, fotografia di Luciana Travierso
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Memoria, identità e storia
Falls Road, il cuore della comunità nazionalista e repubblicana, è uno dei luoghi simbolo di Belfast. Qui, i murales raccontano la lotta per l’indipendenza irlandese e celebrano le figure storiche dell’IRA (Irish Republican Army), come Bobby Sands, il celebre attivista morto in sciopero della fame nel 1981. I murales di Falls Road sono tra i più famosi della città e mostrano simboli dell’identità irlandese, come l’arpa celtica, il trifoglio e riferimenti a movimenti di liberazione internazionali, a sottolineare la solidarietà con la causa repubblicana.

Bobby Sands, Falls road, esterno sede Sinn Fein, fotografia di Carlotta Dori
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Dall’altra parte del Peace Wall, Shankill Road rappresenta la comunità unionista e lealista. Qui, i murales celebrano l’orgoglio britannico con immagini della Regina Elisabetta II, della Union Jack e dei simboli delle organizzazioni paramilitari lealiste, come l’UVF (Ulster Volunteer Force). A differenza di Falls Road, dove l’arte murale è principalmente politica e narrativa, i murales di Shankill Road sono un’espressione di orgoglio culturale e identitario legato al legame con la Corona britannica.

Re Guglielmo III, Shankill parade, fotografia di Gianluca Cettineo
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L’International Wall, situato vicino a Falls Road, è uno dei luoghi più dinamici di Belfast per quanto riguarda la street art. Diversamente dai murales più strettamente legati al conflitto nordirlandese, qui i temi si allargano per includere cause internazionali come la Palestina, il movimento Black Lives Matter e i diritti umani. L’area rappresenta un mosaico di storie globali che riflette il cambiamento sociale e politico della città, con murales che non solo commemorano il passato, ma parlano anche delle sfide e delle lotte attuali.

International wall, Belfast, fotografia di Luciana Travierso
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Sport, murales in città e simboli
Nella seconda sezione della mostra, vengono esplorati temi più ampi legati alla cultura pop e al femminismo, insieme ai murales che celebrano sportivi leggendari come George Best e Carl Frampton. Questi murales dimostrano come l’arte urbana di Belfast non sia solo politica, ma rappresenti anche l’orgoglio locale e il successo nelle discipline sportive.

Celtic e Cliftonville, Falls road, fotografia di Carlotta Dori
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Inoltre, la mostra presenta murales contemporanei che riflettono il cambiamento e l’evoluzione della città. I murales più recenti trattano temi di solidarietà, pace, ambiente e cambiamenti sociali, contribuendo a trasformare Belfast in un centro internazionale di street art moderna. Gli artisti locali e internazionali stanno ridefinendo la città con murales più astratti, colorati e meno legati ai confini politici del passato.

© Luciana Travierso
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Un altro aspetto affascinante dei murales di Belfast è l’uso di simboli ricorrenti, come la fenice, simbolo di rinascita e speranza per una nuova Belfast; il giglio bianco, in memoria dei caduti repubblicani; la bandiera dell’Ulster e la Union Jack, segni distintivi della comunità unionista, il colibrì e la colomba, simboli di pace e riconciliazione.Significativa è anche la presenza di bandiere con l’Union Jack o della Repubblica d’Irlanda in giro per la città spesso associate ad Israele per quanto riguarda la prima e la Palestina alla seconda, solo per farvi capire la condivisone di valori di una o l’altra.

Free Derry corner e la battaglia del Bogside, Lecky road, Derry, fotografia di Luciana Travierso
L’ultima parte della mostra è dedicata ai murales di Derry, la seconda città più grande dell’Irlanda del Nord. Qui si trova uno dei murales più iconici dell’isola: “You Are Now Entering Free Derry”, simbolo della resistenza repubblicana. Il memoriale del Bloody Sunday è un altro punto centrale, ricordando l’uccisione di 14 manifestanti pacifici da parte dell’esercito britannico nel 1972. Sebbene i murales di Derry siano meno numerosi di quelli di Belfast, sono altrettanto significativi, caricati di storia e di memoria.
I murales di Belfast e Derry non sono solo opere d’arte: sono testimonianze della storia, della memoria e dell’identità della città. Dalle rappresentazioni politiche di Falls Road e Shankill Road, ai messaggi globali dell’International Wall, fino ai murales contemporanei e sportivi, l’arte murale di Belfast continua a evolversi.
Se stai pianificando un viaggio a Belfast, non perdere l’occasione di esplorare questi straordinari murales. E se vuoi vedere alcune delle immagini più iconiche, visita la mostra al Circolo Quarto Stato! Oppure se vuoi approfondire la musica, il cinema e la letteratura dedicata a Belfast e l’Irlanda del Nord, consulta i nostri consiglia a questa pagina (in aggiornamento)!
In copertina: Cancello Peace Wall, Belfast, fotografia di Gianluca Cettineo